Maria Ponticelli “Il diario della ‘Colonia Felice’ [Parte I].” La Coltura Popolare, V, 15: 671-681.
3 novembre 1913
[Dalla lettura di un albo illustrato al desiderio del disegno]
«Franco guardava un libro illustrato. Osservò lungamente il quadro delle lucciole domandando molte spiegazioni. Quell’ammasso di erbe confuse nelle tenebre della notte, rischiarate qua e là da foschi lumicini, dovevano avere su di lui una speciale attrattiva. Alfine disse: “Questo quadro è molto bello! Io potrei copiarlo!” Quanta forza in quell’ “io”! Prese una matita e sempre tenendosi il modello davanti, tracciò con larghi tocchi spessi fasci di linee intrecciate per figurare le erbe. Poi si ritrasse di alcuni passi, contemplò la sua opera e se ne mostrò soddisfatto. Restavano da farsi le lucciole. Cercò a lungo fra le matite un colore conveniente. Provò, ritentò con il giallo e l’aranciato, ma la dissomiglianza con il modello era sempre troppo evidente. Allora lasciò il disegno e mi disse: “Le lucciole non si possono fare. Forse è troppo presto voler fare questo quadro!”. Potrebbe un bimbo, a cinque anni, essere più assennato di così?» (Ponticelli, 1915a, p. 672)
17 marzo 1914
[sul gioco di finzione]
«Ninetto ha la mania delle avventure. Ogni giorno ne racconta qualcuna. Ora sono ladri da lui fatti scappare a fucilate dalla finestra, oppure sono animali fantastici, lucertole colossali, colla cresta azzurra, enormi serpenti rossi da lui uccisi nei boschi. E spesse volte tanto si immedesima e si accalora in questi racconti, che a un tratto si ferma spaventato come domandando a se stesso se quel che racconta è realmente accaduto» (Ponticelli, 1915a, p. 679)
Dove: Piazza Michelangelo Buonarroti, Milano
Quando: 1915
Persone coinvolte in questo evento: Maria Ponticelli